Cosa sono le soft skills e hard skills

Soft skills: quali sono e come svilupparle

Quali sono le soft skills e perché sono così importanti? Come svilupparle e inserire all’interno del Curriculum Vitae? Queste sono ritenute come abilità anche più rilevanti e preziose delle competenze tecniche nella valutazione del personale. Com’è cambiato, quindi, il precesso di reclutamento e di ricerca del lavoro? Rispondiamo a tutte queste domande conoscendo insieme le famigerate: soft skills!

Soft skills: significato

Potremmo tradurre il termine “soft skills” in italiano come “abilità personali”. Questo concetto si riferisce a tutte quelle competenze legate sia all’intelligenza emotiva che alle abilità naturali che ogni individuo possiede.

Le soft skills, quindi, non sono solo competenze tecniche (le cosiddette hard skills), ma vanno oltre, toccando l’interazione personale, dalla reazione nel risolvere i problemi in ambito lavorativo fino a come si interagisce con i colleghi. Quindi ci si riferisce a tutte quelle “competenze trasversali e interpersonali” che sono fondamentali nella vita professionale.

Queste soft skills, ormai, sono sempre più richieste dalle aziende e le sole competenze tecniche non bastano più per essere assunti. Tutti, dirigenti e dipendenti devono coltivare queste qualità che vanno ben oltre la professionalità.

Soft skills: cosa sono

Come abbiamo compreso, le soft skills sono legate al come si interagisce con le persone, a come risolvere tutti problemi che possono nascere in un cotesto lavorativo, alle idee che è possibile sviluppare sia da soli che in team, alla gestione delle proprie responsabilità e del tempo e non al come lavorare in un determinato ambito tecnico.

Tra le tante “qualità” anche l’essere persone energiche che collaborano in armonia con i colleghi e creano intorno a loro un’atmosfera piacevole, oltre che produttiva, è una delle qualità che le aziende ricercano nei loro futuri dipendenti.

Le soft skill più richieste dalle aziende sono:

  • capacità creative;
  • capacità di adattamento;
  • competenze comunicative;
  • capacità organizzative;
  • gestione del tempo;
  • problem-solving;
  • lavoro di squadra;
  • abilità interpersonali;
  • leadership;
  • empatia.

Soft skills: esempi

Per quanto non sia semplice ipotizzare una classifica ben definita delle soft skills più richieste dalle aziende, facciamo alcuni esempi tra quelle più rilevanti:

  • Creatività: nel mondo degli affari la creatività ricopre un ruolo molto importante in qualsiasi ramo o dipartimento di un’organizzazione. Le aziende tendono a cercare sempre persone molto creative per sviluppare nuove idee e crescere professionalmente;
  • Gestione del tempo: è la capacità di comprendere, definire e far evolvere un’organizzazione come sistema, gestendo il tempo a propria diposizione con tanta agilità organizzativa;
  • Gestione dello stress: un argomento di grande interesse che viene sempre valutato con molta attenzione. Tutti i lavori sono stressanti e alcuni ambienti lavorativi lo sono più degli altri. Quello che conta è dimostrare di saper riconoscere i primi segnali di malessere, identificarne le cause e successivamente arginarne gli effetti di questo stress. Non solo per salvaguardare la propria salute psico-fisica, ma anche per evitare di sviluppare avversione dell’ambiente di lavoro;
  • Team working: ovvero “lavoro di squadra”. Questo è un modello organizzativo dove il lavoro viene svolto da più persone con lo scopo di raggiungere un obiettivo comune. Lavorando insieme si cresce sia come singoli che come gruppo. I dipendenti che hanno l’abilità di lavorare bene in squadra sono sempre molto avvantaggiati;
  • Autonomia: oltre al lavoro in team, per svolgere le proprie mansioni è fondamentale sapersi gestire anche senza una supervisione o lavorando da soli. La crescita professionale parte dall’autonomia;
  • Abilità nei rapporti interpersonali: come si interagisce con gli altri è essenziale. Bisogna essere dotati di forte empatia per creare relazioni sane e gestire anche situazioni difficili con comprensione e diplomazia.
  • Leadership: questa è una competenza importante poiché aiuta a formare un ambiente di lavoro positivo e produttivo. Difatti, per leadership si intende la capacità di motivare e guidare gli altri. Solo un leader che ha sviluppato determinate competenze sarà capace di motivare il proprio team durante i momenti di difficoltà, nonché incoraggiarli e far crescere la creatività e l’energia aziendale;
  • Problem-solving: un termine che sentiamo spesso, una delle soft skills più importanti. Il problem-solving è la capacità di identificare e risolvere i problemi. Attraverso questa capacità si possono aiutare i dipendenti in difficoltà a trovare soluzioni innovative ed originali, nonché efficienti e durature.
  • Adattamento e Flessibilità: L’adattamento e la flessibilità all’interno di un contesto lavorativo sono il perno che lega i dipendenti alla stessa azienda. Una soft skill significativa perché permette a chi lavora di creare intorno a sé un ambiente dinamico e di affrontare tutte le sfide con spirito di inventiva ed elasticità.

Soft skills: curriculum

Le soft skills sono delle vere e proprie abilità personali trasversali non legate ad un mestiere o ad un particolare contesto tecnico. Questo, come abbiamo notato, interessa particolarmente ai datori di lavoro che cercano un personale sempre più dotato di determinate attitudini.

Per questo è fondamentale inserire all’interno del proprio Curriculum Vitae tutte queste capacità per farsi conoscere e notare tra tanti candidati.

All’interno del Curriculum Vitae è importante dedicare una parte della pagina alle soft skills, posizionandole al di sotto delle hard skills, in una sezione dedicata.

Le soft skills sono quella “marcia in più” che tutti posseggono a proprio modo ed è essenziale il loro inserimento nei CV poiché mostrano, da un primo aspetto conoscitivo, tutte le doti possedute e da dover dimostrare successivamente. Solitamente durante il colloquio conoscitivo, le soft skills vengono “messe alla prova” dai responsabili HR.

Per questo, non ci si deve limitare solo ad elencarle, ma anche a spiegare ed indicare i momenti in cui si sono acquisiti. Inoltre, è bene esprimersi in modo libero senza apparire prolissi e non essere molto timidi nel dichiararle tutte. Questo è il passo giusto per farsi notare!

I lavori più richiesti: opportunità per ogni livello di competenza

Soft skills e Hard skills: come acquisirle e migliorarle

Come poter creare un Curriculum Vitae impeccabile, raccontando tutto delle proprie abilità trasversali e competenze tecniche, lasciando la giusta impronta di sé? Se hai questo dubbio è perché ancora non hai inserito nel tuo CV le famigerate Soft skills e Hard skills! Cosa sono le Soft e Hard skills, perché sono così importanti? Continua a leggere…

Cosa sono le Soft skills e Hard skills?

Sin da bambini ci insegnano che per avere successo nella vita è necessario studiare molto e impegnarsi in tutto ciò che si fa. Ma per poter acquisire le competenze ed abilità che sono richieste per svolgere un determinato lavoro, delle volte, questo non basta.

Ormai grandi e in procinto di trovare un impiego, ci rendiamo conto della necessità delle aziende di assumere dipendenti capaci non solo di svolgere bene il proprio lavoro, da un punto di vista professionale e tecnico, ma anche da quello umano, empatico e creativo.

Durante i colloqui di lavoro gli HR valutano i candidati su due diverse serie di abilità: le Soft Skills e le Hard Skills. Ma cosa sono?

 

Cosa sono le Hard skills?

Le hard skills, sono le abilità o competenze definite, appunto, “difficili”, ovvero strettamente connesse al lavoro che si svolge, che si acquisiscono attraverso lo studio e il lavoro.

Queste hard skills vengono sempre indicate sia negli annunci di lavoro che nei CV, poiché sono legate alla posizione specifica per cui i candidati si propongono e i datori di lavoro cercano.

  • Alcuni esempi di hard skills sono:
  • Utilizzo del computer;
  • Conoscenza delle lingue straniere;
  • Conoscenza di software particolari;
  • Conoscenza di una lingua straniera;
  • Utilizzo di un determinato macchinario;
  • Conoscenza tecnica della posizione di lavoro indicata;
  • Certificati e/o tesserini che attestino determinati percorsi di formazione.

 

Cosa sono le Soft Skills?

Le soft skills, invece, sono le c.d. competenze trasversali, ovvero le famigerate “abilità personali” che sono legate sia all’intelligenza emotiva che alle abilità naturali che ogni individuo possiede. Queste predisposizioni sono estremamente specifiche e soggettive in ogni individuo, legate alle proprie capacità comportamentali e relazionali.

In questo caso si fa riferimento a tutte quelle abilità non specifiche di un determinato lavoro, ma che sono legate al singolo individuo nel modo di agire di fronte a situazioni particolari, ovvero alle sue capacità di gestire lo stress, di prendere decisioni oppure di condurre un team.

Ecco alcuni esempi di soft skill più richieste dalle aziende:

  • Creatività;
  • Leadership;
  • Empatia;
  • Motivazione;
  • Adattamento e Flessibilità;
  • Comunicazione;
  • Organizzazione e gestione del tempo;
  • Problem-solving;
  • Team Working.

 

Soft skills e Hard skills: differenze

Le differenze tra le due skills sono evidenti.

Mentre le soft skills sono tutte quelle qualità/abilità personali che possono nascere e dipendere da fattori di predisposizione genetica, oltre che da fattori culturali e di esperienze passate che col tempo hanno plasmato il comportamento, il modo di pensare, osservare, interagire, analizzare e di interpretare da parte di un individuo, le hard skills sono decisamente più tecniche.

Difatti, le hard skills non hanno nulla a che vedere con il comportamento o la creatività personale, ma vengono semplicemente acquisite e sviluppate col tempo, attraverso la formazione e il lavoro.

Per questo, contrariante alle soft skills, le hard skills sono misurabili e quantificabili e misurabili.

Una cosa è certa, sono entrambe essenziali. Non si può definire quale delle due sia meglio possedere, poiché queste tipologie di abilità sono importanti per poter essere definite delle “risorse di successo”. Per questo è fondamentale possedere il giusto mix tra hard e soft skills.

 

Come migliorare le soft skills e le hard skills attraverso la formazione

È possibile sviluppare competenze trasversali anche al di fuori delle proprie capacità innate o che sono emerse nel tempo, forgiando il proprio carattere. Queste possono essere acquisite anche attraverso diverse opzioni, ovvero: workshop, coaching o corsi di formazione.

Inoltre molte aziende hanno compreso l’importanza far sviluppare ai propri dipendenti queste competenze trasversali offrendo loro diversi programmi di formazione finalizzati all’acquisizione o al miglioramento delle loro soft skills.

Contrariamente, per poter acquisire le giuste hard skills, è necessario in primis creare una formazione adeguata nell’ambito lavorativo che si vuole svolgere per poi concentrarsi sui compiti che verranno svolti in quel ambito.

Lo studio e la pratica rappresentano le due strade più importanti da dover percorrere se si vogliono ottenere le giuste hard skills.

Lavoro del futuro: alle aziende serve personale formato

Lavoro del futuro: alle aziende serve personale formato

Il mondo del lavoro sta cambiando a una velocità senza precedenti. La tecnologia, l’automazione e la digitalizzazione stanno trasformando i settori tradizionali e creando nuove professioni. Tuttavia, accanto alle posizioni tecnologiche emergenti, rimane alta la domanda di lavoratori manuali e tecnici, figure fondamentali ma spesso sottovalutate. Le aziende si trovano di fronte a una doppia sfida: trovare personale qualificato per i ruoli ad alta specializzazione tecnica e attrarre lavoratori disposti a intraprendere professioni considerate meno attraenti, ma estremamente richieste.

La carenza di personale qualificato nel lavoro del futuro

Negli ultimi anni, molti imprenditori hanno sottolineato una difficoltà crescente nel reperire figure professionali preparate. Se da un lato ruoli come sviluppatori software o esperti di cybersecurity sono in forte crescita, dall’altro professioni manuali e tecniche come installatori di impianti, manutentori industriali, giuntisti e posatori di fibra ottica, saldatori e operai specializzati sono altrettanto ricercati. Questi lavori richiedono competenze pratiche e una formazione mirata, ma spesso faticano ad attirare candidati a causa di pregiudizi legati alla percezione di questi ruoli.

Formazione: la chiave per colmare il gap

La soluzione a questo problema risiede nella formazione. I percorsi professionali, sia accademici che pratici, stanno diventando indispensabili per creare il ponte tra le competenze richieste dalle imprese e quelle disponibili sul mercato. Non si tratta solo di ottenere un titolo di studio, ma di acquisire capacità specifiche attraverso corsi, certificazioni e programmi di apprendimento continuo. Ad esempio, nel settore dell’edilizia, figure come muratori qualificati e operatori di macchine movimento terra sono fondamentali per il progresso infrastrutturale, ma la carenza di personale formato in questi ambiti rallenta i progetti. Lo stesso accade nel settore manifatturiero, dove i tecnici esperti nella manutenzione di macchinari rivestono un ruolo chiave.

Il valore del lavoro manuale nel contesto moderno

Molte aziende stanno reagendo alla carenza di competenze investendo direttamente nella formazione del personale. Collaborazioni con enti di formazione professionale e la creazione di accademie interne sono diventate strategie comuni per preparare i lavoratori alle esigenze del mercato. Tuttavia, questo approccio non basta se non si supera il pregiudizio culturale che porta molti giovani e adulti a scartare professioni manuali in favore di ruoli d’ufficio percepiti come più prestigiosi, ma non sempre altrettanto stabili o remunerativi.

I vantaggi delle professioni tecniche e manuali

Un altro aspetto cruciale è la necessità di promuovere i vantaggi concreti di questi lavori. Molte professioni tecniche offrono percorsi di carriera solidi, stipendi competitivi e la soddisfazione di vedere il risultato tangibile del proprio lavoro. Ad esempio, un tecnico specializzato in manutenzione industriale può accedere a ruoli ben pagati e con alte possibilità di crescita. Lo stesso vale per un posatore di fibra ottica, una figura oggi essenziale per lo sviluppo delle infrastrutture digitali del Paese.

Non meno importante è il ruolo delle soft skills. Anche nei lavori manuali, competenze come l’affidabilità, la capacità di risolvere problemi e il lavoro di squadra sono altamente apprezzate dai datori di lavoro. I programmi di formazione moderna mirano sempre più a sviluppare queste qualità accanto alle abilità tecniche, creando lavoratori completi e pronti per affrontare le sfide del futuro.

Il lavoro del futuro richiede preparazione

In conclusione, il lavoro del futuro non riguarda solo le tecnologie all’avanguardia, ma anche le persone capaci di operare con competenza e visione nei settori tecnici e manuali. Le aziende hanno bisogno di personale formato, pronto a rispondere alle necessità di un mercato in continua evoluzione. Investire nella formazione, sia per i lavoratori sia per le imprese, è la chiave per costruire un futuro lavorativo solido e inclusivo. Chi sceglie di intraprendere un percorso in queste professioni, oggi più che mai, ha la possibilità di contribuire in modo significativo allo sviluppo economico e sociale.

Lavoro del futuro: opportunità per chi si forma

Per chiunque stia valutando il proprio percorso professionale, è importante considerare come i lavori manuali e tecnici possano rappresentare non solo una soluzione immediata, ma anche una scelta strategica. Il lavoro del futuro è nelle mani di chi si forma oggi per rispondere alle richieste di domani.

Soft skills quali sono e come migliorarle

I lavori più richiesti: opportunità per ogni livello di competenza

Il mercato del lavoro odierno è in continua evoluzione e offre numerose opportunità per lavoratori con competenze di alto, medio e basso livello. Dai ruoli specializzati a quelli operativi, ogni settore ha esigenze specifiche che possono rappresentare un’opportunità per una carriera solida. Con l’ausilio di corsi di formazione professionale mirati, molte di queste posizioni sono alla portata di chi desidera entrare o rientrare nel mondo del lavoro. In questo articolo esploreremo i lavori più richieste, fornendo una panoramica delle competenze necessarie e delle possibilità di crescita.

I lavori più richieste nel settore Logistica e Trasporti

Il boom dell’e-commerce ha portato a una forte domanda di lavoratori nella logistica e nei trasporti. I responsabili logistici, con alta competenza, gestiscono l’organizzazione e l’ottimizzazione dei flussi di merci. I magazzinieri, di media competenza, sono responsabili dell’organizzazione e dello stoccaggio delle merci, spesso avvalendosi di strumenti digitali per la gestione degli inventari. Gli addetti alle consegne, con bassa competenza, sono molto richiesti per la distribuzione di pacchi e merci, e per questo ruolo è sufficiente possedere una patente di guida valida. Infine, gli autisti, di media competenza, sono essenziali per il trasporto merci su strada e necessitano di patenti specifiche (C, CE) per veicoli pesanti. Corsi specifici possono aiutare a conseguire rapidamente le certificazioni richieste e acquisire competenze pratiche per questi ruoli.

Settore Vendite e Commercio

Il commercio al dettaglio continua a essere un pilastro economico. I manager di negozio, con alta competenza, sono responsabili della gestione di punti vendita e del coordinamento del personale. I commessi e gli addetti alle vendite, di media competenza, svolgono un ruolo chiave nei negozi e supermercati, grazie alle loro buone doti relazionali. I cassieri, con bassa competenza, gestiscono le operazioni di cassa, integrando spesso competenze di assistenza clienti. Gli addetti al rifornimento scaffali, anch’essi di bassa competenza, curano la disposizione delle merci nei punti vendita. Con percorsi formativi mirati, anche chi non ha esperienza nel settore può acquisire le competenze necessarie per questi ruoli.

Settore Ristorazione e Ospitalità

La ristorazione è un settore ricco di opportunità, con ruoli che spaziano dal semplice supporto alla gestione avanzata. Chef e responsabili di sala, con alta competenza, guidano il team e garantiscono standard elevati di qualità. I camerieri, di media competenza, sono indispensabili per il servizio ai tavoli e necessitano di buone capacità comunicative. I baristi, anch’essi di media competenza, preparano bevande e caffè, e in alcuni casi sono richieste competenze base di mixology. Gli aiuto cuochi e i lavapiatti, con bassa competenza, supportano il lavoro in cucina garantendo un ambiente pulito e organizzato. Gli addetti alla reception, di media competenza, si occupano dell’accoglienza e della gestione delle prenotazioni, soprattutto nei settori turistico e alberghiero. Frequentare corsi di formazione specifici per la ristorazione o l’ospitalità può rappresentare un’ottima porta d’ingresso in questo mondo.

Settore Manifatturiero e Produzione

L’industria manifatturiera offre molte opportunità per ruoli tecnici e operativi. I tecnici di produzione, con alta competenza, sono responsabili della gestione di macchinari complessi. Gli operai generici, di media competenza, sono coinvolti in attività di assemblaggio e controllo qualità. Gli addetti al confezionamento, con bassa competenza, si occupano dell’imballaggio di prodotti destinati alla distribuzione. Infine, gli addetti alla manutenzione base, anch’essi di bassa competenza, eseguono piccole riparazioni e manutenzioni sotto supervisione. Molte aziende offrono corsi tecnici per preparare i lavoratori a operare in sicurezza e con efficienza in questi ambiti.

Settore Edilizia

Anche l’edilizia offre posti di lavoro a vari livelli di competenza. I geometri e i project manager, con alta competenza, si occupano della pianificazione e supervisione dei progetti edilizi. I muratori specializzati, di media competenza, hanno esperienza nella costruzione di strutture complesse. I manovali, con bassa competenza, supportano operai specializzati nei cantieri. Gli addetti alla posa di pavimenti, anch’essi di bassa competenza, svolgono lavori semplici ma fondamentali per la finitura degli spazi. Frequentare un corso professionale in edilizia può aiutare ad acquisire le competenze necessarie per entrare in questo settore in espansione.

Prospettive e Crescita Professionale

Indipendentemente dal livello di competenza richiesto, molti di questi ruoli offrono opportunità di carriera e di crescita. Ad esempio, un magazziniere può diventare responsabile della logistica, mentre un cameriere può aspirare a posizioni di gestione nel settore ristorativo. Inoltre, numerose aziende forniscono formazione interna per migliorare le competenze del personale e adattarlo alle specifiche esigenze lavorative. Frequentare corsi di formazione esterni, invece, può accelerare l’ingresso nel mercato del lavoro e ampliare le possibilità di crescita.

I lavori di qualsiasi tipo di competenza rappresentano una parte vitale del mercato del lavoro. Offrono opportunità concrete per chi desidera entrare rapidamente nel mondo lavorativo, acquisire esperienza e, in molti casi, costruire una carriera solida. Grazie ai corsi di formazione professionale, molte di queste professioni sono accessibili a chiunque voglia migliorarsi o ricollocarsi. Affrontare questi ruoli con impegno e professionalità è il primo passo verso un futuro di successo.

Cosa si intende per formazione professionale?

Cosa si intende per formazione professionale?

La formazione professionale è un elemento chiave per preparare le persone ad affrontare con competenza e sicurezza il mondo del lavoro. Si tratta di percorsi di apprendimento mirati, progettati per fornire le conoscenze e le abilità necessarie per svolgere una specifica attività professionale.
Cosa si intende per “formazione professionale”? E quali opportunità offre a chi sceglie di intraprendere questi percorsi?

Cosa è la formazione professionale?

La formazione professionale è un sistema di istruzione e addestramento che punta a creare figure professionali competenti e preparate per rispondere alle richieste del mercato del lavoro. È pensato per chi vuole entrare nel mondo del lavoro per la prima volta, cambiare settore professionale e migliorare le proprie competenze per avanzare di carriera. A differenza dei percorsi accademici tradizionali, la formazione professionale è più pratica e orientata direttamente alle esigenze delle aziende.

Come si svolge la formazione professionale?

La formazione professionale può assumere diverse forme, tra cui corsi brevi o intensivi focalizzati su competenze specifiche, come la gestione di software, la cucina o le lingue, programmi più strutturati come quelli biennali o triennali, che rilasciano qualifiche riconosciute a livello nazionale o europeo, e tirocini e apprendistato che combinano formazione in aula ed esperienza lavorativa sul campo. I programmi di formazione professionale spesso includono moduli teorici per comprendere i principi fondamentali di un settore; sessioni pratiche per applicare quanto appreso in contesti reali o simulati; esami o prove finali per certificare le competenze acquisite.

Quali settori copre la formazione professionale?

La formazione professionale abbraccia un’ampia varietà di settori, tra cui:
Artigianato e mestieri tradizionali: come falegnameria, sartoria e meccanica.
Settori emergenti: come digital marketing, tecnologie dell’informazione e green economy.
Servizi alla persona: estetica, assistenza sanitaria, turismo e accoglienza.
Industria e manifattura: corsi mirati alla gestione dei macchinari o alla produzione.

Le opportunità della formazione professionale

I corsi di formazione possono aprire molte porte:
1. Inserimento lavorativo: grazie a competenze mirate, i partecipanti diventano più appetibili per i datori di lavoro.
2. Progressione di carriera: chi già lavora può utilizzare le nuove competenze per ottenere promozioni o incarichi più prestigiosi.
3. Nuovi settori professionali: alcuni corsi consentono di entrare in settori emergenti o poco esplorati.
4. Sviluppo personale: oltre all’aspetto professionale, la formazione aiuta a crescere personalmente, migliorando capacità come la comunicazione, il problem-solving e la leadership.

Formazione professionale e mercato del lavoro

In un momento in cui molte aziende faticano a trovare personale qualificato, la formazione professionale diventa fondamentale per colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro. Professioni come tecnici specializzati, operatori turistici, assistenti sanitari o hostess per barche di lusso sono solo alcuni esempi di ruoli molto richiesti, ma difficili da coprire senza un’adeguata preparazione.

Perché investire nella formazione?

In un mondo in rapida evoluzione, restare fermi equivale a rimanere indietro. La formazione continua è uno strumento indispensabile per crescere, adattarsi e affrontare le sfide del mercato del lavoro.

Corsi di formazione professionale

Corsi di formazione professionale: cosa sono e perché seguirli?

Negli anni i corsi di formazione professionale si sono dimostrati estremamente utili per lo sviluppo e la realizzazione personale di molti giovani, e non solo. Attraverso i corsi di formazione è possibile ottenere tutte le conoscenze e le qualifiche utili per lavorare in un settore specifico. Seguendo lezioni approfondite, ogni persona, una volta acquisite le diverse capacità, potrà entrare nel mondo del lavoro o perfezionare le tecniche già acquisite.

 

Che cosa sono i corsi di formazione professionale?

Per corsi di formazione professionale si intendono una serie di corsi attraverso lezioni mirate che hanno lo scopo di far acquisire a chi li frequenta le diverse nozioni e abilità specifiche, da poter impiegare nel proprio ambito lavorativo o in quello in cui si desidera accedere.

Solo seguendo corsi di formazione professionale mirati sarà possibile sviluppare tutte le competenze e le capacità richieste dalle diverse aziende.

I corsi possono essere anche abilitanti come i titoli di studio. Diverse professioni, infatti, nascono attraverso specifici corsi professionalizzanti che hanno la stessa valenza, o addirittura maggiore, di un diploma.

È possibile definire i corsi di formazione professionale come una grande opportunità per potersi migliorare ed accedere con molta più facilità al mondo del lavoro.

 

A chi si rivolgono i corsi di formazione professionale?

Oltre ai diplomati o a chi in possesso della sola licenza media, anche i laureati che vogliono crescere professionalmente si rivolgono ai centri di formazione professionale per poter sviluppare nuove capacità o per tenersi aggiornati.

Diverse sono le aziende che ricercano personale specializzato che, oltre ai titoli di studio acquisiti negli anni, abbiano frequentato corsi specifici per le mansioni richieste.

È possibile seguire corsi di formazioni a qualsiasi età e per qualsiasi professione si desideri.

Inoltre, i corsi si possono rivolgere anche ad una platea più grande, toccando le stesse aziende che richiedono ulteriore preparazione per le diverse mansioni.

 

Quali sono i vantaggi di un corso di formazione professionale?

I corsi di formazione portano con sé una serie di vantaggi per chi li segue. Attraverso le diverse lezioni gli studenti comprendono argomenti e pratiche utili per raggiungere la professione ambita. Ma non solo, i vantaggi che ne possono scaturire sono diversi, vediamo:

Acquisire nuove capacità e competenze: solo con i corsi di formazione professionale (online o in presenza), è possibile fronteggiare le proprie lacune e acquisire nuove abilità, competenze e conoscenze.

Crescita professionale: una volta seguiti i diversi corsi di proprio interesse, la crescita professionale non è più un miraggio, anzi. Grazie allo studio e alla pratica, il proprio lavoro risulterà più facile e si potrà puntare anche ad avanzamenti di carriera;

Nuove prospettive di lavoro: spesso, chi inizia a seguire un corso di formazione professionale lo fa con l’intento di imparare un nuovo lavoro, un mestiere diverso da quello già svolto. Creando nuove prospettive di carriera, il mondo del lavoro spaventa sempre di meno;

Investimento per il futuro: non è raro prendere sottogamba la propria formazione, pensare che il solo diploma o la sola laurea possano bastare per realizzare i propri sogni di carriera. Seguendo i corsi di formazione professionale si investe sul proprio futuro, incrementando le competenze e sviluppando il proprio talento.

Come trovare lavoro: tutti i consigli utili

Come trovare lavoro: tutti i consigli utili

Cerchi consigli utili su come trovare un lavoro? Attraverso i nostri suggerimenti utili scoprirete come trovare velocemente il lavoro che più desiderate. Il mercato del lavoro è in costante cambiamento, non sempre si è capaci però di seguire i suoi andamenti, eppure comprendendo alcuni metodi (anche strategici) è possibile trovare il lavoro che più si desidera. La ricerca di lavoro resta un processo che richiede molta pazienza, nonché un approccio creativo, proattivo e costante. Tutto diventa più semplice rendendo fluide le proprie capacità senza mai arrendersi. Vediamo insieme come trovare lavoro…

Come trovare lavoro?

Attualmente il mercato del lavoro sta vivendo nuove trasformazioni, dalla digitalizzazione allo Smart working, è sempre in continuo cambiamento e porta con sé, oltre ad importanti novità, anche la consapevolezza che bisogna essere sempre a passo con i tempi.

Ad oggi se si vuole entrare nel mondo del lavoro bisogna possedere anche determinate competenze che spesso possono essere acquisite solo attraverso uno studio o pratica mirata.

Il processo di ricerca di lavoro, per quanto possa sembrare stressante, è una fase inevitabile della vita. Una vera e propria opportunità di crescita personale a cui tutti, prima o poi, saremo sottoposti.

Per trovare il lavoro, quello adatto alle proprie potenzialità, desideri, crescita professionale, e non solo, bisogna seguire una serie di step utili per poter realizzare i propri sogni professionali.

Come trovare lavoro: consigli utili

Non sempre è facile trovare il lavoro che si desidera. Spesso non si sa da dove partire, come interagire con questo mondo che sembra molto complesso, ma una volta intrapreso si comprende quanto si affascinante.

Vediamo insieme come trovare lavoro, quali sono i nostri consigli utili:

  • Creare un curriculum valido: non è raro che molti Curriculum Vitae vengano scartati perché confusionari e poco minuziosi. L’importanza del CV è fondamentale per farsi notare tra tanti aspiranti. Creare un curriculum tecnico, sintetico, chiaro e personalizzato è la base per essere considerati e successivamente assunti. Altro punto fondamentale, all’interno del curriculum è importante inserire anche una lettera di presentazione così da potersi mostrare in modo più meticoloso.
  • Tenersi sempre aggiornati: come trovare lavoro se non lo si cerca per bene? Esistono diversi siti web per la ricerca del lavoro che sono gestiti con molta accuratezza. Oltre alla consultazione di riviste specifiche o di ulteriori siti indicati per determinati professioni, è essenziale anche “osare” attraverso candidature spontanee, oppure cercare impiego attraverso Agenzie per il lavoro. Senza dimenticare l’utilizzo dei social, che negli ultimi anni si sono dimostrati degli efficienti motori per la ricerca di lavoro.
  • Seguire corsi di formazione: un CV si riempie non solo con l’esperienza lavorativa, ma anche attraverso la formazione. Seguendo corsi di formazione professionale è possibile trovare lavoro tramite canali diversi, quindi le opportunità si moltiplicano. Oltre al fatto che, mediante corsi specializzati è possibile entrare più facilmente nel mondo del lavoro, poiché si acquisiscono determinate capacità che magari non tutti posseggono.
  • Creare delle strategie personali: se si desidera fare un lavoro specifico è bene informarsi in modo dettagliato su quel tipo di mansione. Creando una serie di abilità e di competenze, oltre che formandosi piano piano, sarà possibile mostrare le proprie abilità ed essere reclutati.
  • Studiare l’andamento del mercato: può sembrare complicato, ma osservando attentamente le offerte di lavoro è possibile capire cosa richieda maggiormente in quel periodo il mercato. Seguendo quella scia, si potrà affrontare la ricerca del lavoro focalizzandosi su quelle determinate richieste e crearsi un bagaglio di opportunità maggiori.
  • Ottimizzare i profili social: per un mondo che ormai vive costantemente sul web, è impensabile che i social non possano essere uno step fondamentale per la ricerca del lavoro. Molti recruiter possono cercare candidati attraverso social network, come LinkedIn, e non solo. Curare l’aspetto social e renderlo sempre più professionale farà aumentare le proprie chance.
Come fare un curriculum vitae la guida

Come fare un curriculum vitae: la guida

Il primo passo per rispondere alle diverse offerte lavorative avviene attraverso l’invio del proprio curriculum vitae. Proporsi ad un’azienda attraverso un CV vuol dire mostrare in poche parole tutta l’esperienza acquista negli anni, ma anche le proprie caratteristiche e abilità. Un buon curriculum può fare molto! Per questo abbiamo creato questa utile guida, per trasformare un semplice curriculum vitae in una presentazione professionale ed efficace, con caratteristiche uniche e di spessore, che possano farsi notare tra tante candidature. Scopriamo insieme come fare un curriculum vitae.

Come fare un curriculum vitae senza esperienza

Da qualche parte pur si dovrà cominciare, non per forza il primo curriculum che si crea nella propria vita dovrà essere ricco di esperienze lavorative. Un vero paradosso che si trovano ad affrontare molti neodiplomati e neolaureati poiché si richiede, ancor prima di cominciare, quell’esperienza che è complicato possedere.

I recruiters durante una prima selezione dei CV cercano un mix di competenze, esperienze e qualità personali da dover poi esaminare, e in questo caso le possibilità di essere notati diventano sempre più complicate, poiché l’esperienza è minima o completamente assente. Ma questo non deve scoraggiare i futuri candidati che sognano di intraprendere una determinata carriera. Vediamo insieme, passo dopo passo, come fare un curriculum vitae senza esperienza:

  • Concentrarsi sulla sezione Istruzione: dato che, almeno al momento, è l’unica fonte principale da poter mostrare, allora bisogna farlo per bene. Le esperienze di studio sono un importante biglietto da visita per le aziende poiché attraverso la formazione si mostra una fase della propria esperienza di base e in tanti casi questo può fare anche la differenza;
  • Progetti e attività extracurriculari: tracciare una panoramica di tutto quello che si è fatto fino ad ora, è quel di più che fa aumentare le possibilità. Parliamo qui di attività di volontariato, stage, attività extracurriculari come laboratori di scrittura, teatrali, o ancora progetti sociali e scambi culturali;
  • Hobbies e interessi: questa è una sezione dei CV che spesso viene sottovalutata dai candidati, eppure non solo viene notata dai recruiters, ma addirittura esaminata, perché? Qui si potranno indicare hobby ed interessi che, per quanto vadano ad di fuori del lavoro e potranno sembrare poco utili, metteranno in risalto le ulteriori abilità e creatività in possesso che spesso diamo per scontate;
  • Soft e Hard Skills: un curriculum vitae senza Hard e Soft Skills, è praticamente un CV vuoto! Indicare le diverse competenze o conoscenze tecniche acquisite nei diversi modi, nonché le differenti abilità, capacità come il problem solving o di leadership sono a dir poco essenziali, come vi abbiamo già mostrato qui!

 

Come fare un curriculum vitae di successo

Partiamo da un presupposto, il successo di un curriculum vitae, come abbiamo visto, non parte solo ed esclusivamente dalle esperienze lavorative ottenute, ma dalla composizione di tutto ciò che si è capaci di fare e con quello che si è assimilato negli anni.

Ma il punto è sempre uno: farsi notare tra tanti! E come si fa? Bisogna creare un CV che sia interessante, notevole e persuasivo, che sintetizzi in breve tutto ciò che c’è da sapere su di noi, ma soprattutto che non faccia perdere interesse. Per questo deve essere chiaro, sintetico e accattivante.

Vediamo quali sono alcuni punti da dover seguire per rendere il CV di successo:

  • Inserire le informazioni fondamentali: un primo step ricade sui dati di contatto, ovvero i dati personali come nome, cognome, data di nascita. Senza dimenticare di inserire i contatti come l’email e il numero di telefono, nonché i vari profili social preferiti e, in special modo, il profilo LinkedIn. Non è obbligatorio inserire la foto, a meno che non sia richiesta espressamente, ma se venisse aggiunta, che questa sia il più professionale possibile;
  • Indicare tutte le esperienze professionali: questa è la sezione più importante del CV. È da qui che il recruiter potrà accertarsi delle caratteristiche e delle compatibilità richieste dall’azienda. Qui le informazioni dovranno essere specifiche, dettagliate, ma in modo sintetico, lasciando così al tempo stesso l’interesse di continuare di persona la valutazione. Bisogna indicare oltre all’esperienza acquista, anche le mansioni svolte, le competenze e le responsabilità;
  • Inserire i titoli posseduti e i percorsi fatti: oltre il diploma e la laurea, in questa sezione è importante inserire tutti i titoli posseduti, anche quelli che sembrano di poco rilievo. Questo perché si potranno mettere in risalto quelle qualità prese al di fuori del lavoro, attraverso un percorso formativo ulteriore;
  • Sottolineare le competenze: uno spazio bisogna dedicarlo, oltre che alle Hard Skills, anche alle capacità relazionali e comportamentali ossia le Soft Skills. Il recruiter qui potrà avere un quadro più completo del profilo;
  • Precisare le lingue conosciute: le competenze linguistiche sono ormai fondamentali e sono richieste per ogni tipo di lavoro. Qui bisogna non solo indicate il tipo di lingue conosciute, ma anche il grado di fruibilità delle lingue (scritte e parlate), rimanendo sempre onesti, anche perché si potrebbe essere testati durante il colloquio conoscitivo;
  • Personalizzare il CV in base all’offerta lavorativa: un buon consiglio da seguire è quello di adattare il proprio CV all’annuncio di lavoro, evidenziando ciò che l’azienda desidera, rendendo così la propria candidatura quella giusta da valutare.

 

Cosa scrivere un curriculum vitae perfetto

Superare la fase di screening ed essere contattati è l’obiettivo fondamentale, ma cosa rendere un curriculum “perfetto” e quindi notevole?

  • Allegare una lettera di presentazione: non tutti sanno che le lettere di presentazione sono quel tocco in più che i recruiters amano vedere al loro interno. Questo perché introduce e mettere in risalto le caratteristiche indicate poc’anzi, donando però maggiore personalità e spessore;
  • Lunghezza del curriculum: anche se non esistono regole fisse in merito alla lunghezza o brevità di un curriculum vitae, è comunque preferibile che il CV non superi le due/tre pagine. Questo potrebbe mettere in difficoltà alcuni candidati che hanno molto da scrivere, ma per presentarsi e farsi apprezzare, non ci si deve dilungare;
  • Curare l’aspetto grafico: altro consiglio per un curriculum vitae perfetto sta nell’aspetto grafico. Questo, a seconda del lavoro che si dovrà svolgere, ha lo scopo di trasmettere sensazioni diverse. I colori utilizzati, il layout del documento devono avere uno stile serio e professionale, ma devono anche rispecchiare la personalità di chi si candida;

Forse, quello che rende realmente perfetto un CV è ciò che si deve evitare di inserire o scrivere.

Primo tra tutti una lettera di raccomandazione. Se davvero fosse utile, sarà lo stesso recruiter a fare delle ricerche mirate o a richiederla.

Essere troppo stravaganti attraverso l’utilizzo di immagini, colori eccessivi, usare caratteri strani, tabelle e grafici. L’obiettivo è quello di rendere il CV professionale ed interessante, non eccessivo!

Inserire e-mail strane e poco professionali. Per quanto tutti ne abbiamo almeno una, è consigliato avere e quindi indicare un indirizzo e-mail composto dal tuo nome e cognome.

Utilizzare una foto non professionale. Un errore che spesso viene fatto pensando che non venga notato. Errore madornale!

 

Come fare un curriculum vitae gratis

Una volta comprese tutte le informazioni che vogliamo presentare nel nostro CV, è finalmente giunto il momento di scegliere lo strumento dove poter creare il nostro CV gratuitamente.

Ci sono diverse piattaforme usufruibili gratis e online, ma ci limiteremo a presentarne tre:

  1. Curriculum vitae Europass: uno dei più utilizzati è il formato standard, creato della Commissione Europea. Per poter creare un profilo Europass è necessario entrare sul portale accedendo direttamente tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale italiano) o con CIE (Carta di Identità Elettronica). Il CV Europass può essere compilato gratis e online, dopo seguiti una serie di passi che verranno indicati. Inoltre, oltre al modello grafico classico, ci sono altri layout da poter scegliere. Terminata la compilazione, si potrà scaricare gratuitamente.
  2. Canva: questa è una piattaforma gratuita che offre tantissimi modelli per donare un tocco professionale ma creativo al proprio CV. Per poter creare un curriculum su Canva bisogna prima registrarsi, scegliendo l’opzione gratuita, per poi scegliere quello che colpisce di più tra la vasta gamma di modelli. Alla fine della compilazione del CV è possibile scaricarlo in formato PDF standard.
  3. OnlineCV: un altro strumento che permette di creare curriculum gratis è OnlinCV. Dopo l’iscrizione tramite Google o LinkedIn, si potranno scegliere tutti i modelli più accattivanti per la realizzazione di un curriculum personalizzato. Una volta completato non resterà che scaricarlo!
Come affrontare un colloquio di lavoro

Come affrontare un colloquio di lavoro

Prepararsi adeguatamente per un colloquio di lavoro è essenziale per aumentare le probabilità di successo. Il colloquio rappresenta un momento cruciale nella ricerca di un impiego, in quanto è l’occasione per dimostrare le proprie competenze, personalità e motivazione. Sapere cosa dire, come comportarsi e come presentarsi può fare la differenza tra ottenere un lavoro o meno. In questo articolo, esploreremo i principali aspetti da considerare per affrontare un colloquio con sicurezza e professionalità. Ti forniremo suggerimenti pratici e strategie utili per prepararti al meglio su come affrontare un colloquio di lavoro e fare una buona impressione per massimizzare le tue possibilità

Cosa dire ad un colloquio di lavoro

Il colloquio di lavoro rappresenta un momento di conoscenza e valutazione reciproca. Durante questo incontro, il datore di lavoro non si limita a esaminare le tue competenze pratiche acquisite in esperienze precedenti, ma desidera comprendere se sei la persona giusta per l’azienda. L’obiettivo è valutare la tua capacità di integrarti nel team, la disponibilità ad apprendere, le abilità comunicative e, soprattutto, il modo in cui gestisci le situazioni di stress. Prepara con cura cosa dire durante il colloquio e rifletti sulle risposte più efficaci per lasciare un’impressione positiva.

I recruiter, spesso professionisti con grande esperienza, potrebbero creare situazioni mirate per osservare le tue reazioni e risposte. Inoltre, dovrai essere pronto ad affrontare domande insidiose o inaspettate, fornendo risposte che dimostrino il tuo valore e la tua preparazione.

Come prepararsi ad un colloquio di lavoro

Prepararsi a un colloquio di lavoro significa andare oltre la semplice conoscenza del proprio curriculum: è fondamentale organizzare una presentazione efficace, che metta in risalto competenze ed esperienze in modo chiaro e pertinente. Questo non vuol dire elencare ciò che è scritto nel CV, ma spiegare come le proprie abilità possano rispondere alle esigenze dell’azienda e del ruolo. È utile preparare in anticipo esempi concreti di progetti o situazioni lavorative affrontate, che dimostrino il proprio valore aggiunto. Durante il colloquio, è altrettanto importante mostrare interesse verso i propri interlocutori e la realtà professionale, facendo domande mirate sull’azienda, sui suoi obiettivi e sulla posizione.
Questo atteggiamento dimostra curiosità e volontà di lavorare in quel contesto. Infine, non bisogna dimenticare di curare il linguaggio del corpo: un sorriso, uno sguardo diretto e una postura sicura aiutano a creare un’impressione positiva e a costruire un dialogo autentico con i selezionatori. Essere preparati, dunque, significa presentarsi non solo come candidati competenti, ma anche come persone motivate e capaci di costruire relazioni professionali.

Che domande fare ad un colloquio

Quando affrontiamo un colloquio di lavoro, tendiamo a concentrarci sulle risposte da dare, ma spesso sottovalutiamo l’importanza delle domande da fare. Porre domande mirate non solo dimostra il nostro interesse verso il ruolo e l’azienda, ma ci aiuta anche a capire se quella posizione è davvero in linea con le nostre aspettative e obiettivi. Ad esempio, chiedere quali sono le principali responsabilità della posizione o i traguardi da raggiungere nel breve, medio periodo può chiarire le dinamiche del lavoro quotidiano, mentre domande sul team o dinamiche aziendali permettono di valutare se ci troveremmo a nostro agio nell’ambiente di lavoro.

Anche questioni legate alla crescita professionale, come le opportunità di formazione e avanzamento, rivelano quanto l’azienda investe nei propri dipendenti. Insomma, il colloquio non è solo un’opportunità per farci conoscere, ma anche per raccogliere informazioni preziose, costruendo un dialogo che renda la scelta consapevole per entrambi.

Come vestirsi ad un colloquio di lavoro

Non esiste un abbigliamento universale per affrontare un colloquio di lavoro: la scelta del look deve sempre tenere conto del tipo di azienda e del ruolo per cui ci si candida. Per un’azienda tradizionale, come una banca o uno studio legale, è consigliabile puntare su un abbigliamento formale e sobrio, come un completo per gli uomini o un tailleur per le donne, preferendo colori neutri e accessori discreti. Al contrario, in contesti più creativi o in startup, si può optare per uno stile casual ma curato, che esprima personalità senza risultare trasandato. Anche il settore tecnologico o digitale può richiedere un approccio più rilassato, ma sempre professionale.

L’obiettivo è dimostrare rispetto per l’azienda e attenzione ai dettagli, senza rinunciare a essere autentici. Prima del colloquio, è utile informarsi sullo stile aziendale, magari osservando i profili social o il sito web, così da fare una scelta che rispecchi il contesto senza risultare fuori luogo. In ogni caso, cura, pulizia e ordine sono indispensabili: un abbigliamento ben scelto può comunicare sicurezza e professionalità ancor prima di iniziare a parlare.