Power Skills le competenze nel settore marittimo

Power skills: le competenze chiave per comandanti, marinai, hostess e steward

Le power skills stanno rivoluzionando il mondo del lavoro, e nel settore marittimo sono ancora più cruciali. In un ambiente dinamico e spesso imprevedibile come quello del mare, le abilità trasversali fanno la differenza tra un equipaggio efficiente e uno che fatica ad affrontare le sfide quotidiane.

Cosa sono le power skills?

Le power skills, note anche come competenze trasversali, rappresentano un insieme di abilità personali, relazionali e cognitive che influenzano la capacità di lavorare in team, risolvere problemi e comunicare efficacemente. A differenza delle hard skills (le competenze tecniche specifiche di un ruolo), le Power Skills sono trasferibili e applicabili a diversi ruoli nel settore nautico, come comandanti, marinai, hostess e steward.

Le power skills più richieste nel settore marittimo

Il lavoro in mare richiede un mix di competenze tecniche e Power Skills. Ecco alcune delle più richieste per specifici ruoli:
1. Comunicazione efficace – Essere in grado di coordinare il team, comunicare con passeggeri e risolvere eventuali criticità a bordo.
2. Pensiero critico e problem solving – Affrontare imprevisti come maltempo, guasti tecnici o esigenze particolari degli ospiti.
3. Lavoro di squadra – Collaborare con l’equipaggio per garantire sicurezza ed efficienza nelle operazioni di bordo.
4. Leadership (per comandanti e ufficiali) – Motivare e guidare il team con fermezza e autorevolezza.
5. Gestione del tempo – Essere efficienti nella pianificazione delle attività quotidiane a bordo.
6. Flessibilità e adattabilità – Sapersi adattare ai cambiamenti improvvisi e agli imprevisti del mare.
7. Empatia e intelligenza emotiva – Essere attenti alle esigenze dei passeggeri, mantenendo sempre un atteggiamento professionale.

Perché le power skills sono così importanti?

Le power skills sono fondamentali nel settore marittimo perché garantiscono un’esperienza di navigazione sicura e piacevole. Ecco alcuni motivi per cui sono essenziali:
Migliorano la sicurezza a bordo – Una comunicazione chiara ed efficace riduce il rischio di incidenti.
Garantiscono la soddisfazione degli ospiti – Un buon servizio clienti dipende dalla capacità di ascolto e problem solving dell’equipaggio.
Facilitano la gestione dello stress – Il lavoro in mare può essere intenso e impegnativo, e le Power Skills aiutano a mantenere il controllo in ogni situazione.
Favoriscono il lavoro di squadra – Un equipaggio affiatato lavora meglio e garantisce operazioni più fluide.

Come sviluppare le power skills nel settore marittimo

Se vuoi migliorare le tue power skills per lavorare in mare, puoi adottare alcune strategie pratiche:
Formazione specifica – Seguire corsi di comunicazione, leadership e gestione delle emergenze a bordo.
Esperienza pratica – Mettere in pratica le competenze apprese durante la navigazione e l’interazione con l’equipaggio.
Feedback e auto-valutazione – Chiedere opinioni ai colleghi e migliorare le proprie competenze giorno dopo giorno.
Lettura e approfondimento – Studiare libri, articoli e risorse su soft skills applicate al mondo marittimo.

Le power skills sono la chiave per avere successo nei lavori marittimi. Mentre le competenze tecniche sono essenziali, sono le abilità trasversali a determinare la capacità di un professionista di gestire situazioni complesse, migliorare l’esperienza degli ospiti e garantire la sicurezza dell’equipaggio.

Se vuoi distinguerti nel settore nautico, inizia oggi stesso a lavorare sulle tue Power Skills!

IFTS corsi regionali post diploma

IFTS corsi post diploma: cosa sono, scopri i vantaggi

Dopo conseguito il diploma, molti giovani si trovano di fronte ad un importante bivio: entrare nel mondo del lavoro subito o proseguire gli studi? Non sempre la scelta universitaria, per molti diplomati, si dimostra l’opzione ideale, per questo decidono di intraprendere un percorso differente. Un percorso che possa aprire le porte ad una carriera anche prestigiosa, che porti grandi soddisfazioni da diversi punti di vista. I corsi IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) rappresentano la soluzione ideale per chi cerca una formazione tecnica e pratica all’avanguardia, che apra le porte alle diverse opportunità che ha da offrire il settore. Questi percorsi sono una combinazione perfetta che intrecciano formazione professionale e preparazione altamente specifica che viene richiesta dalle aziende. Scopriamo cosa sono gli IFTS corsi post diploma e quali sono i loro vantaggi!

Cosa sono i corsi IFTS?

Per corsi IFTS post diploma si intendono quei percorsi formativi, della durata di un anno (per un totale di 800 o 1000 ore), nati per rispondere alle specifiche richieste delle aziende in determinati settori del mercato del lavoro.

Questi corsi combinano lezioni teoriche con attività pratiche, incluse esperienze di stage presso aziende del settore.

I corsi, per esempio, della durata complessiva di 1000 ore, si articolano in:

  • 700 ore di Formazione teorico-pratica;
  • 300 ore di Tirocinio curriculare (pari al 30% del monte ore), presso aziende operanti nel settore sanitario e tecnologico.

Questo consente di creare un percorso di apprendimento mirato e collegato alle più ampie esigenze legate alla professione, integrando le competenze tecniche, normative e trasversali con un focus mirato sull’intelligenza artificiale e sulle diverse tecnologie emergenti.

 

Quali sono i requisiti per accedere ai corsi IFTS?

Per poter accedere ai corsi IFTS è necessario essere maggiorenni ed essere in possesso di un:

  • Diploma di scuola superiore (qualsiasi indirizzo di studio).

C’è da precisare che, i corsi IFTS sono generalmente rivolti ai diplomati, ma in alcuni casi particolare possono accedere alla formazione anche chi non è in possesso del diploma, ma con esperienze lavorative specifiche pregresse.

 

Quali sono gli obiettivi del programma dei corsi IFTS?

Il programma degli IFTS corsi post diploma illustra non solo le principali tematiche di preparazione su cui verte l’intero corso, ma garantisce un innovativo approccio formativo orientato sulle esigenze del settore specifico.

I corsi mirano ad una formazione tecnica specializzata nell’informatica medica e non solo, che plasmi le capacità degli studenti di progettare, gestire ed eseguire soluzioni innovative che rispettino gli standard di sicurezza e le normative di compliance.

Gli obiettivi dei corsi IFTS sono far acquisire agli studenti:

  • Competenze comuni, come: Competenze linguistiche e comunicative e Competenze scientifiche e tecnologiche;
  • Competenze tecnico-professionali, come: Intelligenza Artificiale e Big Data in Medicina, Tecnologie emergenti e innovazione digitale, Cybersecurity e compliance normativa.

Il percorso si perfeziona attraverso un tirocinio curriculare, fondamentale per applicare tutte le competenze acquisite, nonché partecipare a progetti aziendali nell’ambito tecnologico-sanitario.

 

Quali sono i settori di riferimento dei corsi IFTS?

Come visto, i corsi IFTS rispondono alle più tecniche esigenze del mercato del lavoro che si concentrano su determinati settori dove vi è un’importante domanda di personale qualificato.

  • I principali settori di riferimento sono:
  • Sanità e Assistenza alla Persona;
  • Turismo e Ospitalità;
  • Informatica e Digital Marketing;
  • Moda e Design;
  • Agroalimentare e Green Economy;
  • Industria e Meccanica.

 

Quali sono i vantaggi IFTS corsi post diploma?

I vantaggi offerti dai corsi IFTS sono numerosi, per questo i giovani diplomati scelgono di seguire questi tipi percorsi formativi senza dover affrontare uno studio universitario più lungo e gravoso, ottenendo comunque tutte le tecniche e l’apprendimento utile per la professione.

Vediamo alcuni vantaggi:

  • Elevate opportunità di lavoro: L’obiettivo principale degli IFTS corsi post diploma è quello di formare giovani figure professionali richieste dalle aziende, in poco tempo. Difatti, più dell’80% degli studenti, completata la formazione, trova un impiego entro pochi mesi.
  • Formazione pratica e stage aziendale: Un importante elemento distintivo dei corsi IFTS sta nel forte orientamento pratico. Buona parte delle ore sono dedicate alle esperienze di stage in azienda. Questo per far sì che gli studenti acquisiscano tutte le adeguate competenze necessarie.
  • Specializzazione in breve tempo: In un massimo di 2 anni, gli studenti otterranno tutta la formazione tecnica richiesta, evitando quindi lo studio di lunghi percorsi accademici.
  • Titolo di studio riconosciuto: Al termine del percorso IFTS, agli studenti verrà rilasciato un Certificato di Specializzazione Tecnica Superiore, riconosciuto a livello nazionale ed europeo (EQF – Quadro Europeo delle Qualifiche, livello 4).
  • Possibilità di proseguire gli studi: Dopo i corsi e acquisito il certificato IFTS, gli studenti potranno scegliere sia di entrare subito nel mondo del lavoro e sia di specializzarsi ed acquisire ulteriori titoli.

Se il tuo desiderio è quello di entrare rapidamente nel mondo del lavoro attraverso una formazione specializzata, i percorsi IFTS sono la soluzione giusta per te.

Un corso IFTS è la scelta ideale per un futuro professionale sicuro!

Certificato di Specializzazione Tecnica Superiore

Certificato di Specializzazione Tecnica Superiore

Il Certificato di specializzazione tecnica superiore è il titolo rilasciato al termine di un corso IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore). Si tratta di un certificato riconosciuto a livello nazionale ed europeo che attesta il possesso di competenze tecniche avanzate in un determinato settore produttivo. CSTS – che cos’è, come funziona e a cosa serve?

Cos’è il Certificato di specializzazione tecnica superiore?

Il Certificato di specializzazione tecnica superiore (CSTS) è un titolo formativo riconosciuto a livello nazionale, destinato a chi desidera acquisire determinate competenze avanzate in specifici settori professionali.

Questo certificato si colloca tra l’istruzione secondaria e la formazione universitaria, offrendo un’opportunità concreta per chi vuole specializzarsi senza necessariamente intraprendere un percorso accademico.

Il Certificato è riconosciuto a livello nazionale, quindi valido in tutta Italia e spendibile anche in ambito europeo.

Difatti il Certificato di specializzazione tecnica superiore è di Livello EQF 4 (European Qualification Framework), lo stesso livello del diploma di scuola superiore.

 

A chi è rivolto e come si ottiene il Ceritificato?

Il certificato è destinato a:

  • Diplomati che vogliono acquisire competenze tecniche specialistiche.
  • Lavoratori che desiderano riqualificarsi o aggiornare le proprie competenze.
  • Disoccupati che vogliono migliorare la propria occupabilità in settori richiesti dal mercato.

Il certificato di specializzazione tecnica superiore viene rilasciato in vari ambiti, tra cui:

  • Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT);
  • Industria e manifattura avanzata;
  • Turismo e beni culturali;
  • Agroalimentare;
  • Energia e ambiente;
  • Sanità e servizi alla persona;
  • Logistica e trasporti.

Per ottenere il certificato bisogna:

  • Frequentare un corso IFTS, dalla durata di 800-1.000 ore;
  • Partecipare a stage e tirocini aziendali, di almeno il 30% del percorso;
  • Superare l’esame finale che verifica le competenze acquisite.

C’è da precisare che, rispetto a un diploma ITS (Istituto Tecnico Superiore), il certificato IFTS è di livello EQF 4 (mentre il diploma ITS è EQF 5 e dura due anni); mentre rispetto a una laurea, il certificato è più pratico e orientato al lavoro, mentre la laurea fornisce una preparazione più teorica.

Quali sono i vantaggi di un Certificato di specializzazione tecnica superiore?

Il CSTS ha diversi vantaggi sia per chi entra nel mondo del lavoro sia per chi desidera migliorare le proprie competenze. Eccone alcuni:

  • Migliori opportunità lavorative: il certificato è molto richiesto dalle aziende che cercano profili tecnici specializzati.
  • Inserimento rapido nel mercato del lavoro: grazie alla formazione pratica e ai tirocini, i diplomati hanno maggiori possibilità di impiego immediato.
  • Possibilità di crescita professionale: il CSTS permette di accedere a ruoli più qualificati e con migliori condizioni contrattuali.
  • Crediti formativi: il certificato può anche essere riconosciuto ai fini di un successivo percorso universitario o di formazione.
Cosa fa l'informatico medico: il futuro nella medicina digitale

Cosa fa l’informatico medico: il futuro nella medicina digitale

Nel mondo della sanità moderna, la figura dell’informatico medico rappresenta la chiave per l’integrazione della tecnologia nell’assistenza sanitaria. Grazie alla progressione della digitalizzazione e l’adozione di nuove soluzioni avanzate, la richiesta di professionisti con determinate competenze in informatica medica è in continua crescita. Ma come poter diventare informatico medico? Quali sono le responsabilità e le diverse opportunità di carriera per questa figura? Scopriamolo insieme.

Chi è e cosa fa l’informatico medico?

L’informatico medico è un professionista specializzato nella progettazione, gestione e implementazione dei sistemi digitali per la sanità.

L’esperto informatico in ambito medico assume un ruolo centrale, poiché combina competenze informatiche e mediche per sviluppare le migliori soluzioni innovative nel settore sanitario, lavorando per ottimizzare la raccolta e l’elaborazione dei dati clinici, garantendo inoltre l’efficacia e la sicurezza delle tecnologie sanitarie.

Mansioni dell’informatico medico

Alcune delle principali mansioni svolte dall’informatico medico includono:

  • Progettazione e gestione dei software sanitari: attraverso lo sviluppo di piattaforme digitali per la gestione dei dati clinici, ovvero la creazione di sistemi per la gestione delle cartelle cliniche elettroniche (EHR) e delle informazioni sui pazienti, l’informatico medico implementa e garantisce la digitalizzazione dei dati sanitari.
  • Protezione dei dati sanitari: l’esperto implementa le diverse strategie per garantire la sicurezza informatica e la conformità alle normative sulla privacy.
  • Analisi dei dati sanitari: per supportare la diagnosi e il trattamento dei dati, l’informatico medico ha il compito di utilizzare gli strumenti di intelligenza artificiale e machine learning.
  • Assistenza tecnica e formazione: altra mansione cruciale è quella di dare supporto al personale medico nell’utilizzo di strumenti digitali e la formazione sulle nuove tecnologie.
  • Interoperabilità dei sistemi sanitari: infine, ha anche il compito di creare delle reti sicure per lo scambio di informazioni tra ospedali, cliniche e laboratori.

Come diventare informatico medico: corsi di formazione

Per diventare informatico medico, è necessario seguire un percorso di formazione che unisca competenze in informatica e scienze della salute.

Questi percorsi formativi post-diploma gratuiti, della durata di uno o due anni, sono stati creati per rispondere alle specifiche richieste delle aziende in determinati settori del mercato del lavoro.

I corsi per diventare informatico medico combinano lezioni teoriche con attività pratiche, incluse esperienze di stage presso aziende del settore farmaceutico, centri di ricerca e non solo, per far sì che i futuri esperti svolgano un percorso di apprendimento mirato e collegato alle più ampie esigenze legate alla professione.

I corsi di informatica medica si suddividono in diverse ore di studio, articolate in:

  • Formazione teorico-pratica;
  • Tirocinio curriculare, presso aziende operanti nel settore sanitario e tecnologico.

Per poter accedere ai corsi formativi è necessario essere maggiorenni e in possesso di un:

  • Diploma di scuola superiore (qualsiasi indirizzo di studio).

Gli obiettivi dei corsi di formazione per informatico medico sono far acquisire agli studenti:

  • Competenze comuni, ovvero: linguistiche, comunicative, scientifiche e tecnologiche;
  • Competenze tecnico-professionali, ovvero: Intelligenza Artificiale e Big Data in Medicina, Tecnologie emergenti e innovazione digitale, Cybersecurity e compliance normativa.

Il percorso si perfeziona attraverso un tirocinio curriculare, fondamentale per applicare tutte le competenze acquisite, nonché partecipare a progetti aziendali nell’ambito tecnologico-sanitario.

 

Sbocchi lavorativi

Le opportunità lavorative sono in continua crescita. Questi professionisti possono trovare impiego in:

  1. Aziende tecnologiche e start-up: dove avranno la possibilità di progettare software e piattaforme per la gestione dei dati sanitari.
  2. Ospedali e cliniche: seguiranno la gestione delle infrastrutture digitali e lo sviluppo di soluzioni per la sanità elettronica, nonché la manutenzione e il controllo dei sistemi informativi ospedalieri.
  3. Istituti di ricerca: svilupperanno al loro interno nuove tecnologie basate su AI, Big data e Machine learning nel settore sanitario.
  4. Pubblica amministrazione ed Enti governativi: forniranno supporto all’implementazione di innovative soluzioni digitali sanitarie a livello nazionale.

L’adozione di nuove tecnologie e la crescente attenzione alla gestione sicura dei dati porteranno a una maggiore richiesta di esperti in questo settore.

 

Informatica Medica: il futuro e gli sbocchi professionali

L’informatica medica sta rivoluzionando totalmente il mondo della sanità. Dall’intelligenza artificiale alla gestione dei dati, attraverso questa disciplina il modo in cui vengono fornite cure e trattamenti ha subito una radicale trasformazione. La tecnologia e medicina possono fondersi e creare un nuovo sbocco lavorativo innovativo per migliorare e progredire le diverse opportunità di carriera del futuro. Cosa ci aspetta nel futuro? Quali sono gli sbocchi professionali a cui sarà possibile ambire in ambito medico ed informatico? Come possono migliorare le informazioni delle diagnosi, i trattamenti e la gestione dei pazienti? Scopriamolo insieme.

L’informatica medica come sta cambiando la sanità?

Grazie alle innovazioni tecnologiche il settore dell’informatica medica sta evolvendo rapidamente il modo di gestire i dati sanitari.

Il perfezionamento della digitalizzazione attraverso una maggiore accuratezza ed efficienza delle cure mediche e all’innovazione tecnologica la sanità sta evolvendo ad un ritmo senza precedenti. Gli investimenti in soluzioni digitali che gli ospedali, le cliniche e le aziende farmaceutiche stanno affrontando per offrire cure sempre più personalizzate, mettono alla luce una realtà ormai evidente, in futuro si avrà bisogno di maggiore personale specializzato.

Vediamo quali sono le principali tendenze che definiranno il futuro dell’informatica medica:

  • Intelligenza Artificiale e Machine Learning: L’intelligenza artificiale (AI) e gli algoritmi di machine learning stanno trasformando in modo totale l’informatica medica, permettendo di avere diagnosi più rapide e precise e a identificare anomalie, ottenere terapie personalizzate e dare maggiore supporto ai medici nelle decisioni cliniche.
  • Big Data e Analisi Predittiva: Attraverso l’uso dei Big Data in medicina è possibile raccogliere e analizzare quantità enormi di informazioni sui pazienti e migliorare le diverse decisioni cliniche da prendere. La gestione ottimale di questa grande quantità di dati consente, non solo di controllare il modo di evolversi delle malattie, ma anche di prevenire epidemie e personalizzare le cure.
  • Cartelle Cliniche Elettroniche (EHR): Il futuro della medicina passa anche nell’archiviazione delle informazioni sui pazienti. Grazie all’implementazione delle cartelle cliniche elettroniche e alla loro interoperabilità tra ospedali e sistemi sanitari, la continuità delle cure è migliorata totalmente. Inoltre, l’utilizzo delle EHR ha permesso di creare un ecosistema in cui i dati sono accessibili e mantenuti in modo sicuro da diversi operatori sanitari.
  • Sicurezza informatica sanitaria: La protezione delle informazioni sensibili è fondamentale, una priorità nel settore sanitario. Con la digitalizzazione dei dati sanitari gli esperti di cybersecurity prevengono violazioni e garantiscono la privacy dei pazienti.
  • Assistenza Remota e Telemedicina: Le visite e il monitoraggio da remoto dei pazienti stanno diventando sempre più richieste e comuni. Questo sistema, partito durante la pandemia, ha migliorato l’accesso alle cure, specialmente nelle zone con scarse risorse. Inoltre, le visite online rendono l’assistenza medica più accessibile anche a livello di costi.

 

Quali sono le professioni più richieste?

Come visto, la rapida espansione dell’informatica medica ha combinato la tecnologia dell’informazione con la medicina per ottimizzare la gestione dei dati sanitari, nonché le diagnosi e il trattamento dei pazienti.

Per questo, il mercato del lavoro nel settore è in forte crescita, con un aumento vertiginoso della domanda di professionisti qualificati.

Ma quali sono le figure più ricercate? Vediamo:

  1. Data Scientist Sanitario: Grazie alla loro formazione, i Data Scientist in ambito sanitario analizzano le enormi quantità di dati clinici per prevedere malattie, individuare trend e migliorare l’efficienza dei diversi trattamenti a disposizione. Questi utilizzano strumenti di intelligenza artificiale e machine learning proprio per poter personalizzazione le cure e supportare la ricerca medica.
  2. Specialista in sicurezza informatica sanitaria: La crescente minaccia di attacchi informatici ai sistemi sanitari, ha fatto sorgere l’esigenza di assumere specialisti in sicurezza informatica. Questi si occupano di proteggere i dati sensibili dei pazienti, fornendo maggiori protocolli di sicurezza con tecniche avanzate, crittografia e monitoraggio delle vulnerabilità nei sistemi IT sanitari.
  3. Analista di sistemi sanitari: Questi esperti hanno il compito di valutare ed ottimizzare i sistemi informatici utilizzati nelle diverse strutture sanitarie, comprendendo come l’implementare i software per la gestione delle cartelle cliniche elettroniche in conformità con le normative di sicurezza dei dati.
  4. Esperto di Telemedicina e Health Tech: Gli esperti di Telemedicina e Health Tech hanno il compito di gestire e sviluppare le piattaforme per la consultazione remota, per pazienti distanti, migliorando così l’accesso alle cure.
  5. Bioinformatico: Questi professionisti sviluppano strumenti per analizzare di dati genetici e molecolari, lavorano all’intersezione tra informatica e biologia. Difatti le loro competenze sono a dir poco fondamentali nell’oncologia computazionale, nella ricerca farmacologica e nella medicina di precisione.
  6. Sviluppatore di software per la sanità: Infine, gli sviluppatori di software per la sanità hanno il compito di creare applicazioni e software che devono essere utilizzati nel settore sanitario, come software per l’imaging medico, sistemi EHR e le diverse piattaforme di AI per la diagnosi automatizzata.

Tutte queste figure professionali trovano impiego in aziende farmaceutiche, ospedali, startup innovative e centri di ricerca.

 

Come lavorare nell’informatica medica?

Per poter realizzare il proprio sogno professionale e poter lavorare nell’ambito dell’informatica medica è fondamentale seguire percorsi formativi post-diploma, della durata di uno o due anni.

Questi corsi formativi sono gratuiti e sono stati creati proprio per rispondere alle specifiche richieste delle aziende in determinati settori del mercato del lavoro.

Questi corsi combinano lezioni teoriche con attività pratiche, incluse esperienze di stage presso aziende del settore dell’informatica medica, per creare un percorso di apprendimento mirato e collegato alle più ampie esigenze legate alla professione

I corsi si articolano in:

  • Formazione teorico-pratica;
  • Tirocinio curriculare, presso aziende operanti nel settore sanitario e tecnologico.

Inoltre, per poter accedere ai corsi è necessario essere maggiorenni ed essere in possesso di un:

Diploma di scuola superiore (qualsiasi indirizzo di studio).

 

Perché scegliere di lavorare nell’informatica medica?

I vantaggi che offre l’informatica medica sono evidenti.

Scegliere di lavorare nell’informatica medica, apre le porte ad un futuro brillante, ricco di innovazione e successo, dal forte impatto sulla società.

Vediamo quali sono i motivi per cui scegliere questa carriera:

  • Elevata richiesta: i professionisti della digitalizzazione del settore sanitario sono i più richiesti, attualmente, nel modo del lavoro. Scegliere questa professione vuol dire aver certezza di carriera.
  • Carriera ben remunerata: gli stipendi in questo settore sono elevati e competitivi, nonché offrono importanti prospettive di crescita professionale.
  • Opportunità di innovazione: lavorare nell’informatica medica significa aiutare a sviluppare le migliori soluzioni in ambito medico per agevolare le diagnosi, il trattamento e la gestione delle cure l’intelligenza artificiale, creando la migliore innovazione possibile e poter fare la differenza.
Cosa sono le soft skills e hard skills

Soft skills: quali sono e come svilupparle

Quali sono le soft skills e perché sono così importanti? Come svilupparle e inserire all’interno del Curriculum Vitae? Queste sono ritenute come abilità anche più rilevanti e preziose delle competenze tecniche nella valutazione del personale. Com’è cambiato, quindi, il precesso di reclutamento e di ricerca del lavoro? Rispondiamo a tutte queste domande conoscendo insieme le famigerate: soft skills!

Soft skills: significato

Potremmo tradurre il termine “soft skills” in italiano come “abilità personali”. Questo concetto si riferisce a tutte quelle competenze legate sia all’intelligenza emotiva che alle abilità naturali che ogni individuo possiede.

Le soft skills, quindi, non sono solo competenze tecniche (le cosiddette hard skills), ma vanno oltre, toccando l’interazione personale, dalla reazione nel risolvere i problemi in ambito lavorativo fino a come si interagisce con i colleghi. Quindi ci si riferisce a tutte quelle “competenze trasversali e interpersonali” che sono fondamentali nella vita professionale.

Queste soft skills, ormai, sono sempre più richieste dalle aziende e le sole competenze tecniche non bastano più per essere assunti. Tutti, dirigenti e dipendenti devono coltivare queste qualità che vanno ben oltre la professionalità.

Soft skills: cosa sono

Come abbiamo compreso, le soft skills sono legate al come si interagisce con le persone, a come risolvere tutti problemi che possono nascere in un cotesto lavorativo, alle idee che è possibile sviluppare sia da soli che in team, alla gestione delle proprie responsabilità e del tempo e non al come lavorare in un determinato ambito tecnico.

Tra le tante “qualità” anche l’essere persone energiche che collaborano in armonia con i colleghi e creano intorno a loro un’atmosfera piacevole, oltre che produttiva, è una delle qualità che le aziende ricercano nei loro futuri dipendenti.

Le soft skill più richieste dalle aziende sono:

  • capacità creative;
  • capacità di adattamento;
  • competenze comunicative;
  • capacità organizzative;
  • gestione del tempo;
  • problem-solving;
  • lavoro di squadra;
  • abilità interpersonali;
  • leadership;
  • empatia.

Soft skills: esempi

Per quanto non sia semplice ipotizzare una classifica ben definita delle soft skills più richieste dalle aziende, facciamo alcuni esempi tra quelle più rilevanti:

  • Creatività: nel mondo degli affari la creatività ricopre un ruolo molto importante in qualsiasi ramo o dipartimento di un’organizzazione. Le aziende tendono a cercare sempre persone molto creative per sviluppare nuove idee e crescere professionalmente;
  • Gestione del tempo: è la capacità di comprendere, definire e far evolvere un’organizzazione come sistema, gestendo il tempo a propria diposizione con tanta agilità organizzativa;
  • Gestione dello stress: un argomento di grande interesse che viene sempre valutato con molta attenzione. Tutti i lavori sono stressanti e alcuni ambienti lavorativi lo sono più degli altri. Quello che conta è dimostrare di saper riconoscere i primi segnali di malessere, identificarne le cause e successivamente arginarne gli effetti di questo stress. Non solo per salvaguardare la propria salute psico-fisica, ma anche per evitare di sviluppare avversione dell’ambiente di lavoro;
  • Team working: ovvero “lavoro di squadra”. Questo è un modello organizzativo dove il lavoro viene svolto da più persone con lo scopo di raggiungere un obiettivo comune. Lavorando insieme si cresce sia come singoli che come gruppo. I dipendenti che hanno l’abilità di lavorare bene in squadra sono sempre molto avvantaggiati;
  • Autonomia: oltre al lavoro in team, per svolgere le proprie mansioni è fondamentale sapersi gestire anche senza una supervisione o lavorando da soli. La crescita professionale parte dall’autonomia;
  • Abilità nei rapporti interpersonali: come si interagisce con gli altri è essenziale. Bisogna essere dotati di forte empatia per creare relazioni sane e gestire anche situazioni difficili con comprensione e diplomazia.
  • Leadership: questa è una competenza importante poiché aiuta a formare un ambiente di lavoro positivo e produttivo. Difatti, per leadership si intende la capacità di motivare e guidare gli altri. Solo un leader che ha sviluppato determinate competenze sarà capace di motivare il proprio team durante i momenti di difficoltà, nonché incoraggiarli e far crescere la creatività e l’energia aziendale;
  • Problem-solving: un termine che sentiamo spesso, una delle soft skills più importanti. Il problem-solving è la capacità di identificare e risolvere i problemi. Attraverso questa capacità si possono aiutare i dipendenti in difficoltà a trovare soluzioni innovative ed originali, nonché efficienti e durature.
  • Adattamento e Flessibilità: L’adattamento e la flessibilità all’interno di un contesto lavorativo sono il perno che lega i dipendenti alla stessa azienda. Una soft skill significativa perché permette a chi lavora di creare intorno a sé un ambiente dinamico e di affrontare tutte le sfide con spirito di inventiva ed elasticità.

Soft skills: curriculum

Le soft skills sono delle vere e proprie abilità personali trasversali non legate ad un mestiere o ad un particolare contesto tecnico. Questo, come abbiamo notato, interessa particolarmente ai datori di lavoro che cercano un personale sempre più dotato di determinate attitudini.

Per questo è fondamentale inserire all’interno del proprio Curriculum Vitae tutte queste capacità per farsi conoscere e notare tra tanti candidati.

All’interno del Curriculum Vitae è importante dedicare una parte della pagina alle soft skills, posizionandole al di sotto delle hard skills, in una sezione dedicata.

Le soft skills sono quella “marcia in più” che tutti posseggono a proprio modo ed è essenziale il loro inserimento nei CV poiché mostrano, da un primo aspetto conoscitivo, tutte le doti possedute e da dover dimostrare successivamente. Solitamente durante il colloquio conoscitivo, le soft skills vengono “messe alla prova” dai responsabili HR.

Per questo, non ci si deve limitare solo ad elencarle, ma anche a spiegare ed indicare i momenti in cui si sono acquisiti. Inoltre, è bene esprimersi in modo libero senza apparire prolissi e non essere molto timidi nel dichiararle tutte. Questo è il passo giusto per farsi notare!

I lavori più richiesti: opportunità per ogni livello di competenza

Soft skills e Hard skills: come acquisirle e migliorarle

Come poter creare un Curriculum Vitae impeccabile, raccontando tutto delle proprie abilità trasversali e competenze tecniche, lasciando la giusta impronta di sé? Se hai questo dubbio è perché ancora non hai inserito nel tuo CV le famigerate Soft skills e Hard skills! Cosa sono le Soft e Hard skills, perché sono così importanti? Continua a leggere…

Cosa sono le Soft skills e Hard skills?

Sin da bambini ci insegnano che per avere successo nella vita è necessario studiare molto e impegnarsi in tutto ciò che si fa. Ma per poter acquisire le competenze ed abilità che sono richieste per svolgere un determinato lavoro, delle volte, questo non basta.

Ormai grandi e in procinto di trovare un impiego, ci rendiamo conto della necessità delle aziende di assumere dipendenti capaci non solo di svolgere bene il proprio lavoro, da un punto di vista professionale e tecnico, ma anche da quello umano, empatico e creativo.

Durante i colloqui di lavoro gli HR valutano i candidati su due diverse serie di abilità: le Soft Skills e le Hard Skills. Ma cosa sono?

 

Cosa sono le Hard skills?

Le hard skills, sono le abilità o competenze definite, appunto, “difficili”, ovvero strettamente connesse al lavoro che si svolge, che si acquisiscono attraverso lo studio e il lavoro.

Queste hard skills vengono sempre indicate sia negli annunci di lavoro che nei CV, poiché sono legate alla posizione specifica per cui i candidati si propongono e i datori di lavoro cercano.

  • Alcuni esempi di hard skills sono:
  • Utilizzo del computer;
  • Conoscenza delle lingue straniere;
  • Conoscenza di software particolari;
  • Conoscenza di una lingua straniera;
  • Utilizzo di un determinato macchinario;
  • Conoscenza tecnica della posizione di lavoro indicata;
  • Certificati e/o tesserini che attestino determinati percorsi di formazione.

 

Cosa sono le Soft Skills?

Le soft skills, invece, sono le c.d. competenze trasversali, ovvero le famigerate “abilità personali” che sono legate sia all’intelligenza emotiva che alle abilità naturali che ogni individuo possiede. Queste predisposizioni sono estremamente specifiche e soggettive in ogni individuo, legate alle proprie capacità comportamentali e relazionali.

In questo caso si fa riferimento a tutte quelle abilità non specifiche di un determinato lavoro, ma che sono legate al singolo individuo nel modo di agire di fronte a situazioni particolari, ovvero alle sue capacità di gestire lo stress, di prendere decisioni oppure di condurre un team.

Ecco alcuni esempi di soft skill più richieste dalle aziende:

  • Creatività;
  • Leadership;
  • Empatia;
  • Motivazione;
  • Adattamento e Flessibilità;
  • Comunicazione;
  • Organizzazione e gestione del tempo;
  • Problem-solving;
  • Team Working.

 

Soft skills e Hard skills: differenze

Le differenze tra le due skills sono evidenti.

Mentre le soft skills sono tutte quelle qualità/abilità personali che possono nascere e dipendere da fattori di predisposizione genetica, oltre che da fattori culturali e di esperienze passate che col tempo hanno plasmato il comportamento, il modo di pensare, osservare, interagire, analizzare e di interpretare da parte di un individuo, le hard skills sono decisamente più tecniche.

Difatti, le hard skills non hanno nulla a che vedere con il comportamento o la creatività personale, ma vengono semplicemente acquisite e sviluppate col tempo, attraverso la formazione e il lavoro.

Per questo, contrariante alle soft skills, le hard skills sono misurabili e quantificabili e misurabili.

Una cosa è certa, sono entrambe essenziali. Non si può definire quale delle due sia meglio possedere, poiché queste tipologie di abilità sono importanti per poter essere definite delle “risorse di successo”. Per questo è fondamentale possedere il giusto mix tra hard e soft skills.

 

Come migliorare le soft skills e le hard skills attraverso la formazione

È possibile sviluppare competenze trasversali anche al di fuori delle proprie capacità innate o che sono emerse nel tempo, forgiando il proprio carattere. Queste possono essere acquisite anche attraverso diverse opzioni, ovvero: workshop, coaching o corsi di formazione.

Inoltre molte aziende hanno compreso l’importanza far sviluppare ai propri dipendenti queste competenze trasversali offrendo loro diversi programmi di formazione finalizzati all’acquisizione o al miglioramento delle loro soft skills.

Contrariamente, per poter acquisire le giuste hard skills, è necessario in primis creare una formazione adeguata nell’ambito lavorativo che si vuole svolgere per poi concentrarsi sui compiti che verranno svolti in quel ambito.

Lo studio e la pratica rappresentano le due strade più importanti da dover percorrere se si vogliono ottenere le giuste hard skills.

Lavoro del futuro: alle aziende serve personale formato

Lavoro del futuro: alle aziende serve personale formato

Il mondo del lavoro sta cambiando a una velocità senza precedenti. La tecnologia, l’automazione e la digitalizzazione stanno trasformando i settori tradizionali e creando nuove professioni. Tuttavia, accanto alle posizioni tecnologiche emergenti, rimane alta la domanda di lavoratori manuali e tecnici, figure fondamentali ma spesso sottovalutate. Le aziende si trovano di fronte a una doppia sfida: trovare personale qualificato per i ruoli ad alta specializzazione tecnica e attrarre lavoratori disposti a intraprendere professioni considerate meno attraenti, ma estremamente richieste.

La carenza di personale qualificato nel lavoro del futuro

Negli ultimi anni, molti imprenditori hanno sottolineato una difficoltà crescente nel reperire figure professionali preparate. Se da un lato ruoli come sviluppatori software o esperti di cybersecurity sono in forte crescita, dall’altro professioni manuali e tecniche come installatori di impianti, manutentori industriali, giuntisti e posatori di fibra ottica, saldatori e operai specializzati sono altrettanto ricercati. Questi lavori richiedono competenze pratiche e una formazione mirata, ma spesso faticano ad attirare candidati a causa di pregiudizi legati alla percezione di questi ruoli.

Formazione: la chiave per colmare il gap

La soluzione a questo problema risiede nella formazione. I percorsi professionali, sia accademici che pratici, stanno diventando indispensabili per creare il ponte tra le competenze richieste dalle imprese e quelle disponibili sul mercato. Non si tratta solo di ottenere un titolo di studio, ma di acquisire capacità specifiche attraverso corsi, certificazioni e programmi di apprendimento continuo. Ad esempio, nel settore dell’edilizia, figure come muratori qualificati e operatori di macchine movimento terra sono fondamentali per il progresso infrastrutturale, ma la carenza di personale formato in questi ambiti rallenta i progetti. Lo stesso accade nel settore manifatturiero, dove i tecnici esperti nella manutenzione di macchinari rivestono un ruolo chiave.

Il valore del lavoro manuale nel contesto moderno

Molte aziende stanno reagendo alla carenza di competenze investendo direttamente nella formazione del personale. Collaborazioni con enti di formazione professionale e la creazione di accademie interne sono diventate strategie comuni per preparare i lavoratori alle esigenze del mercato. Tuttavia, questo approccio non basta se non si supera il pregiudizio culturale che porta molti giovani e adulti a scartare professioni manuali in favore di ruoli d’ufficio percepiti come più prestigiosi, ma non sempre altrettanto stabili o remunerativi.

I vantaggi delle professioni tecniche e manuali

Un altro aspetto cruciale è la necessità di promuovere i vantaggi concreti di questi lavori. Molte professioni tecniche offrono percorsi di carriera solidi, stipendi competitivi e la soddisfazione di vedere il risultato tangibile del proprio lavoro. Ad esempio, un tecnico specializzato in manutenzione industriale può accedere a ruoli ben pagati e con alte possibilità di crescita. Lo stesso vale per un posatore di fibra ottica, una figura oggi essenziale per lo sviluppo delle infrastrutture digitali del Paese.

Non meno importante è il ruolo delle soft skills. Anche nei lavori manuali, competenze come l’affidabilità, la capacità di risolvere problemi e il lavoro di squadra sono altamente apprezzate dai datori di lavoro. I programmi di formazione moderna mirano sempre più a sviluppare queste qualità accanto alle abilità tecniche, creando lavoratori completi e pronti per affrontare le sfide del futuro.

Il lavoro del futuro richiede preparazione

In conclusione, il lavoro del futuro non riguarda solo le tecnologie all’avanguardia, ma anche le persone capaci di operare con competenza e visione nei settori tecnici e manuali. Le aziende hanno bisogno di personale formato, pronto a rispondere alle necessità di un mercato in continua evoluzione. Investire nella formazione, sia per i lavoratori sia per le imprese, è la chiave per costruire un futuro lavorativo solido e inclusivo. Chi sceglie di intraprendere un percorso in queste professioni, oggi più che mai, ha la possibilità di contribuire in modo significativo allo sviluppo economico e sociale.

Lavoro del futuro: opportunità per chi si forma

Per chiunque stia valutando il proprio percorso professionale, è importante considerare come i lavori manuali e tecnici possano rappresentare non solo una soluzione immediata, ma anche una scelta strategica. Il lavoro del futuro è nelle mani di chi si forma oggi per rispondere alle richieste di domani.

Soft skills quali sono e come migliorarle

I lavori più richiesti: opportunità per ogni livello di competenza

Il mercato del lavoro odierno è in continua evoluzione e offre numerose opportunità per lavoratori con competenze di alto, medio e basso livello. Dai ruoli specializzati a quelli operativi, ogni settore ha esigenze specifiche che possono rappresentare un’opportunità per una carriera solida. Con l’ausilio di corsi di formazione professionale mirati, molte di queste posizioni sono alla portata di chi desidera entrare o rientrare nel mondo del lavoro. In questo articolo esploreremo i lavori più richieste, fornendo una panoramica delle competenze necessarie e delle possibilità di crescita.

I lavori più richieste nel settore Logistica e Trasporti

Il boom dell’e-commerce ha portato a una forte domanda di lavoratori nella logistica e nei trasporti. I responsabili logistici, con alta competenza, gestiscono l’organizzazione e l’ottimizzazione dei flussi di merci. I magazzinieri, di media competenza, sono responsabili dell’organizzazione e dello stoccaggio delle merci, spesso avvalendosi di strumenti digitali per la gestione degli inventari. Gli addetti alle consegne, con bassa competenza, sono molto richiesti per la distribuzione di pacchi e merci, e per questo ruolo è sufficiente possedere una patente di guida valida. Infine, gli autisti, di media competenza, sono essenziali per il trasporto merci su strada e necessitano di patenti specifiche (C, CE) per veicoli pesanti. Corsi specifici possono aiutare a conseguire rapidamente le certificazioni richieste e acquisire competenze pratiche per questi ruoli.

Settore Vendite e Commercio

Il commercio al dettaglio continua a essere un pilastro economico. I manager di negozio, con alta competenza, sono responsabili della gestione di punti vendita e del coordinamento del personale. I commessi e gli addetti alle vendite, di media competenza, svolgono un ruolo chiave nei negozi e supermercati, grazie alle loro buone doti relazionali. I cassieri, con bassa competenza, gestiscono le operazioni di cassa, integrando spesso competenze di assistenza clienti. Gli addetti al rifornimento scaffali, anch’essi di bassa competenza, curano la disposizione delle merci nei punti vendita. Con percorsi formativi mirati, anche chi non ha esperienza nel settore può acquisire le competenze necessarie per questi ruoli.

Settore Ristorazione e Ospitalità

La ristorazione è un settore ricco di opportunità, con ruoli che spaziano dal semplice supporto alla gestione avanzata. Chef e responsabili di sala, con alta competenza, guidano il team e garantiscono standard elevati di qualità. I camerieri, di media competenza, sono indispensabili per il servizio ai tavoli e necessitano di buone capacità comunicative. I baristi, anch’essi di media competenza, preparano bevande e caffè, e in alcuni casi sono richieste competenze base di mixology. Gli aiuto cuochi e i lavapiatti, con bassa competenza, supportano il lavoro in cucina garantendo un ambiente pulito e organizzato. Gli addetti alla reception, di media competenza, si occupano dell’accoglienza e della gestione delle prenotazioni, soprattutto nei settori turistico e alberghiero. Frequentare corsi di formazione specifici per la ristorazione o l’ospitalità può rappresentare un’ottima porta d’ingresso in questo mondo.

Settore Manifatturiero e Produzione

L’industria manifatturiera offre molte opportunità per ruoli tecnici e operativi. I tecnici di produzione, con alta competenza, sono responsabili della gestione di macchinari complessi. Gli operai generici, di media competenza, sono coinvolti in attività di assemblaggio e controllo qualità. Gli addetti al confezionamento, con bassa competenza, si occupano dell’imballaggio di prodotti destinati alla distribuzione. Infine, gli addetti alla manutenzione base, anch’essi di bassa competenza, eseguono piccole riparazioni e manutenzioni sotto supervisione. Molte aziende offrono corsi tecnici per preparare i lavoratori a operare in sicurezza e con efficienza in questi ambiti.

Settore Edilizia

Anche l’edilizia offre posti di lavoro a vari livelli di competenza. I geometri e i project manager, con alta competenza, si occupano della pianificazione e supervisione dei progetti edilizi. I muratori specializzati, di media competenza, hanno esperienza nella costruzione di strutture complesse. I manovali, con bassa competenza, supportano operai specializzati nei cantieri. Gli addetti alla posa di pavimenti, anch’essi di bassa competenza, svolgono lavori semplici ma fondamentali per la finitura degli spazi. Frequentare un corso professionale in edilizia può aiutare ad acquisire le competenze necessarie per entrare in questo settore in espansione.

Prospettive e Crescita Professionale

Indipendentemente dal livello di competenza richiesto, molti di questi ruoli offrono opportunità di carriera e di crescita. Ad esempio, un magazziniere può diventare responsabile della logistica, mentre un cameriere può aspirare a posizioni di gestione nel settore ristorativo. Inoltre, numerose aziende forniscono formazione interna per migliorare le competenze del personale e adattarlo alle specifiche esigenze lavorative. Frequentare corsi di formazione esterni, invece, può accelerare l’ingresso nel mercato del lavoro e ampliare le possibilità di crescita.

I lavori di qualsiasi tipo di competenza rappresentano una parte vitale del mercato del lavoro. Offrono opportunità concrete per chi desidera entrare rapidamente nel mondo lavorativo, acquisire esperienza e, in molti casi, costruire una carriera solida. Grazie ai corsi di formazione professionale, molte di queste professioni sono accessibili a chiunque voglia migliorarsi o ricollocarsi. Affrontare questi ruoli con impegno e professionalità è il primo passo verso un futuro di successo.

Cosa si intende per formazione professionale?

Cosa si intende per formazione professionale?

La formazione professionale è un elemento chiave per preparare le persone ad affrontare con competenza e sicurezza il mondo del lavoro. Si tratta di percorsi di apprendimento mirati, progettati per fornire le conoscenze e le abilità necessarie per svolgere una specifica attività professionale.
Cosa si intende per “formazione professionale”? E quali opportunità offre a chi sceglie di intraprendere questi percorsi?

Cosa è la formazione professionale?

La formazione professionale è un sistema di istruzione e addestramento che punta a creare figure professionali competenti e preparate per rispondere alle richieste del mercato del lavoro. È pensato per chi vuole entrare nel mondo del lavoro per la prima volta, cambiare settore professionale e migliorare le proprie competenze per avanzare di carriera. A differenza dei percorsi accademici tradizionali, la formazione professionale è più pratica e orientata direttamente alle esigenze delle aziende.

Come si svolge la formazione professionale?

La formazione professionale può assumere diverse forme, tra cui corsi brevi o intensivi focalizzati su competenze specifiche, come la gestione di software, la cucina o le lingue, programmi più strutturati come quelli biennali o triennali, che rilasciano qualifiche riconosciute a livello nazionale o europeo, e tirocini e apprendistato che combinano formazione in aula ed esperienza lavorativa sul campo. I programmi di formazione professionale spesso includono moduli teorici per comprendere i principi fondamentali di un settore; sessioni pratiche per applicare quanto appreso in contesti reali o simulati; esami o prove finali per certificare le competenze acquisite.

Quali settori copre la formazione professionale?

La formazione professionale abbraccia un’ampia varietà di settori, tra cui:
Artigianato e mestieri tradizionali: come falegnameria, sartoria e meccanica.
Settori emergenti: come digital marketing, tecnologie dell’informazione e green economy.
Servizi alla persona: estetica, assistenza sanitaria, turismo e accoglienza.
Industria e manifattura: corsi mirati alla gestione dei macchinari o alla produzione.

Le opportunità della formazione professionale

I corsi di formazione possono aprire molte porte:
1. Inserimento lavorativo: grazie a competenze mirate, i partecipanti diventano più appetibili per i datori di lavoro.
2. Progressione di carriera: chi già lavora può utilizzare le nuove competenze per ottenere promozioni o incarichi più prestigiosi.
3. Nuovi settori professionali: alcuni corsi consentono di entrare in settori emergenti o poco esplorati.
4. Sviluppo personale: oltre all’aspetto professionale, la formazione aiuta a crescere personalmente, migliorando capacità come la comunicazione, il problem-solving e la leadership.

Formazione professionale e mercato del lavoro

In un momento in cui molte aziende faticano a trovare personale qualificato, la formazione professionale diventa fondamentale per colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro. Professioni come tecnici specializzati, operatori turistici, assistenti sanitari o hostess per barche di lusso sono solo alcuni esempi di ruoli molto richiesti, ma difficili da coprire senza un’adeguata preparazione.

Perché investire nella formazione?

In un mondo in rapida evoluzione, restare fermi equivale a rimanere indietro. La formazione continua è uno strumento indispensabile per crescere, adattarsi e affrontare le sfide del mercato del lavoro.